19 aprile 2009

Ritorni(e lamenti) della notte...


Solo i flutti, lontano,

in questa bruna landa incantata;

ed un albero, spoglio,

fra i miei occhi ed il cielo,

in questa notte secolare, sapore d’altra era;

e sabbia umida,

a farmi sentire, immacolato,

il contatto alla terra gelida e informe.

Avverto parole nascoste, poco in là,

pensieri mai sussurrati da labbra inascoltate.

Fingo un timido sguardo,

sviando oltre

e so di vedere me,

come uno specchio altro non è

che il riflesso dell’anima errante,

che teme l’errore ma ipnotizza

il senso del'eterno ritorno .

E seguono sguardi, maschere,

che rendono banale il fuoco intorno;

visi d’innocenza, amore intellettuale,

sacro spirito viandante.

Ed inerme mi riscopro,

al canto delle sirene tentatrici,

come un Ulisse posseduto dalle catene…