29 marzo 2009

Notte...


Volevo accorgermi che fuori trionfava la notte,
e così aprì i battenti per ascoltarne le parole appena pronunciate,
il pathos sussurrato:
-"Se anche cantassi come gli angeli,
ma non amassi il canto,
non faresti altro che rendere sordi gli uomini
alle voci del giorno e alle voci della notte-

E fu così che l'Eros nella notte mi colse;
fu così che persi i sensi e mi ritrovai, appena desto, in una landa magica ed illusoria:
-" Cosa ti eccita? La Morte risposi...e recisi la testa al Serpente!"

La vita è terra dei folli; ed io, Saggio e codardo, volevo viverla in sapienza.
Che sciocco! Ma scoperto l'inganno, di buon servizio,
al mattino ridipinsi i muri della camera ormai opaca.
Mi ci volle l'intera notte e, sedutomi,
stremato, al vento di brughiera, iniziai a leggere:

-"Ma perché parlo ancora dei mortali? Passate in rassegna tutto il cielo, e possa chiunque infamare il mio nome se si troverà un solo Dio non privo di grazia e di pregio che non sia sotto la protezione del mio nume. Infatti, perché Bacco è sempre il chiomato efebo? proprio perché, pazzo ed ebbro, passa tutta la vita in conviti, balli, canti e giochi, e non ha proprio nulla a che fare con Pallade. A tal punto rifugge dal desiderare la fama di sapiente, da compiacersi di un culto fatto di beffe e di scherzi. né trova offensivo quel detto che gli attribuisce il soprannome di fatuo, e che suona: "più pazzo di Morico". E cambiarono il suo nome in Morico perché i contadini, nella loro sfrenata allegria, erano soliti impiastricciare di mosto e di fichi freschi il suo simulacro, che lo ritraeva seduto alle soglie del tempio....."

26 marzo 2009

Luna


S’odono battiti dal campo dell’amore,

mille rintocchi tuonano nell’anima;

con lento passo si dirigono i sognatori

verso ciò che la realtà sottrae.

Danzano di vita i giovani spiriti

e attendono tremando i vecchi;

hanno occhi che versano lacrime di ghiaccio,

chè ancora in Lei scorgono meraviglia.

La notte coglie l’antica Luna calante

mentre si specchia nell’oscura sfera celeste;

e tutto le ricorda il suo dolce amore

inciso sulle stanche rughe della faccia nascosta.

Come il lieve vento del ricordo,

che riveste di poesia l’anime,

dona ancora l’ultima fioca luce

ai suonatori che persistono alla triste morte del meriggio.

E medita,ascolta,piange ed osserva

i teneri amanti al cielo consacrati,

e solo per loro,notte dopo notte,

risale con fatica la scala delle stelle.

Laconicamente


Un blocco iniziale, la paura del brivido,
l'insicurezza scorreva nella mia mente.
Uno sguardo, nessuna parola, una carezza,
la sicurezza ritrovata, Il sorriso fluisce nei miei pensieri.
Il vento tra le mani, Il sole di fronte, l'odore dei campi, scorre nella mente. La strada dritta senza meta, la fiducia dietro le spalle,
la mano tesa di un'aiuto, continua a scorrere per la testa.
Parole sussurrate all'orecchio, il completo affidamento,
il calore della certezza
il completo abbandono,
una risata sfocia nella mia mente.
Cambio di posto, un abbraccio stretto, due mani che si accarezzano,
vibra nella mia testa.

25 marzo 2009

Ritorto...


La schiena ricurva sul tornante di una dorsale d’avorio,
inarca il brivido di una scossa ossuta di anelli brinati.
Fragile torto di rotule e labbra sull’ansimo del ventre
di una tumida preghiera,
lambite dizioni di una conta
retroversa.
Si contorse l’agiato, erto sul rimbalzo di una piumata bianca.
Lenito lo sfarzo.
Si ritorse l’ Adamo sul languore primordiale di una fame eterna;
fiutò la sconfessata merce,
sul podio, il trionfo,
di una brezza corvina di chiome
lustre sulla fronte,
moine di tentacoli avversi,
il groviglio di un pensiero.
Rimbombano le gole, abissi tra le rocce abrase d’argento e dai venti,
volate di chiurli d’aquila, e nell’aria,
la nenia
di un eco commuta il canto inverso di una dannata doglia.


24 marzo 2009

Unici e vostri....



Ho un segreto da confessarvi, avvicinatevi, avvicinatevi! Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino, noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana e la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria, sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento, ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore, sono queste le cose che ci tengono in vita.

Citando Walt Whitman:

“O me o vita!

Domande come queste mi perseguitano.

Infiniti cortei di infedeli,

città gremite di stolti,

che v’è di nuovo in tutto questo?

O me o vita!

Risposta:

Che tu sei qui,

che la vita esiste e l’identità,

che il potente spettacolo continua

e che tu puoi contribuire con un verso”.

“Che il potente spettacolo continua e che tu puoi contribuire con un verso”.

Quale sarà il tuo verso?”

22 marzo 2009

Respiro


Uno specchio, un volto, forse due.
Un'intimità che sfiora la tragedia del riconoscersi.
Vedo, attraverso il vetro, non i miei occhi, ma i suoi;
gli occhi dell'altro-me-che-mi-osserva.
Sono già diverso da me stesso, anticonforme alla mia maschera.
Ho scelto di non somigliare, non essere uguale neppure all'altro me.
Nel mondo del pascolo, il gregge è lì a scrutare i tuoi passi,
a prevedere le tue mosse, ad imitare i tuoi gesti.
Bere allo stesso modo, tenere la sigaretta accesa sulla destra in maniera conforme,
un taglio di capelli, un cappello, lo stesso abito di tanti,
per dire che forse, in fondo non si è più soli: avere(in somiglianza) più che essere, nei meravigliosi cavilli delle pure solitudini....
Mi giro, e vedo me, - non Io!
E neppure un sosia mi pare, solo un manichino,
un soldatino di fango che indossa l'uniforme della fangosa guerre della consuetudine.
Provo nervosamente a numerare i respiri, anch'essi uguali nell'avvicendamento.
Mi innervosisce un po’.

Prova a farci caso.
Conta i respiri: ad un certo punto, anche quando vuoi smettere non puoi;
il petto si amplifica più del dovuto, aumentano i toni asmatici, la paranoia del ripetuto;
è tutto così uguale, un'ansia continua e ciclica;
e più vuoi non contare, più muori dal desiderio di farlo,
quasi perdessi un'occasione d'oro,
quasi ti sfuggisse anche un solo involontario respiro...e tu sai che non puoi permettertelo.
Meglio uscire, come tanti, come ogni giorno,
piuttosto che subire le angherie della tana,
che hai trasformato sempre più in una grotta per evitare i lupi.
Ma è nella solitudine, non fisica, ma pura,
che scopri che in realtà, l'altro te non c'è mai stato,
che lo specchio non esiste e che forse, non hai mai neppure iniziato a respirare....


Incipit...libera-Mente


Nasce così, spontaneamente, per caso, questo infinitesimamente piccolo spazio, un non-luogo di amore e memoria, dal sapore di epoche lontane, per chi, come Noi, ha voglia di animare il mondo a colpi di poesia....
proviamo a scriverle, a pubblicarle, a comporle insieme;
siano esse leggere, impegnate, d'Amore o di rigetto, purchè Poesia parli...
In ogni era, in ogni mondo, uno dei tanti microcosmi possibili...parole e cose possono cambiare il mondo e forbirlo di un significato unico ed essenziale....
E allora partiamo, in questo viaggio senza ritorno verso cammini inesplorati, meandri della mente da scoprire, dove il pensiero e l'arte possano inerpicarsi liberamente....