23 giugno 2010

’’Il sangue del fiore’’




Deridi, Fiore, dei tuoi petali
aggrappandoti alla fertile terra.
Le foglie stanche stacca il gelido vento
e non rimane che il disìo di conoscenza.
L’ape non t’ama più, poeta bucolico;
non conduce il tuo seme nella cella.
Non più pioggia di nembi t’accarezza,
ma urina di quadrupedi gonfia le tue radici.
Vorresti che la terra t’inghiottisse,
ma anch’essa t’ha tradito.
Il tuo vaso è ormai ardente
dove Caronte serve Mefisto.
Oh, Fiore maledetto,
non odori di viola, ne pungi come rosa.
Sei simbolo dell’eterno delirio,
guardiano di loculi d’incesto e blasfemia.
Col tuo sangue cospargeranno le lapidi
incidendo le parole:
‘’Per coloro i quali mi hanno maledetto;
non potrò redimermi da vivo,
perseguiterò i miei nemici da morto….’’

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